La cessione del quinto con acconto immediato è una delle forme più usate per chi vuole usufruire di questa forma di prestito. I vantaggi, infatti, sono da entrambe le parti: per l’erogatore del prestito, che può fare affidamento sulla trattenuta alla fonte del 20% dello stipendio che mensilmente riceve il dipendente – quindi da un’entrata sicura – e per chi riceve il prestito, in modo da trovarsi subito con una certa liquidità per consentirgli di far fronte alle spese correnti.
In questa guida, conoscerai tutto ciò che c’è da sapere sulla cessione del quinto con acconto immediato.
Come fare?
Richiedere la cessione del quinto con acconto immediato è più veloce di un prestito ‘standard’
Per richiedere la cessione del quinto con acconto immediato è necessario, ovviamente, presentare degli opportuni documenti che attestino una particolare situazione lavorativa.
I dipendenti di aziende private devono portare il loro contratto a tempo indeterminato (particolari deroghe sono concesse per contratti a termine ma, in quel caso, la tempistica della cessione del quinto con acconto immediato non può superare la durata del contratto) con le ultime buste paga, generalmente degli ultimi due mesi, e di solito, una relativa anzianità lavorativa presso l’ultima impresa per cui si è lavorato. Generalmente, il periodo è di circa tre anni per poter garantire una certa quota di TFR.
Se, però, sei un dipendente pubblico, ti basta attendere poche settimane dall’assunzione a tempo indeterminato in un qualsiasi ente statale per poter richiedere la cessione del quinto con acconto immediato. I documenti da consegnare sono soltanto il contratto e la busta paga. La garanzia è proprio il fatto che lavori per lo Stato.
Come si calcola?
Dipende dal totale richiesto. Anche se poi i tassi di interesse…
Non si può calcolare a priori l’entità dell’acconto immediato per la cessione del quinto. Questo perché principalmente dall’entità della cifra totale richiesta, senza dimenticare che poi i tassi di interesse potrebbero salire e pagare di più.
Infatti, sui soldi che hai chiesto viene calcolato il Tan, acronimo che sta per Tasso Annuo Nominale, in base anche ai giorni trascorsi dalla liquidazione della somma, il cui importo verrà, però, sottratto dalla cifra finale.
A meno tu non decida di estinguere anticipatamente il prestito che ti è stato fatto e, in quel caso, potresti ottenere una parte di rimborso cessione del quinto, come sottolineato da prestitisenzabusta.it, tra cui la voce relativa alle commissione bancarie che scattano quando fai operazioni del genere.
Al di là di questo, però, in generale, a livello di percentuale, l’acconto immediato non supera il 50% del totale, salvo rari casi. In ogni caso, però, è difficile che l’acconto immediato possa superare una cifra pari a 5 o 6 mila euro.
Come portare a termine la pratica
La pratica della cessione del quinto con acconto immediato è un po’ più complicata rispetto a quella senza il versamento iniziale
Hai già pronto il contratto di lavoro e le buste paga per richiedere la cessione del quinto con acconto immediato? A questo punto per portare a termine la pratica hai bisogno anche di altro.
Nulla di così impossibile ma solo soltanto documenti che possono e devono cautelare l’ente erogatore in modo da capire se concedere il prestito.
Devi portare con te anche la tua carta di identità valida, quindi non scaduta, e la cosiddetta ‘certificazione di stipendio’. Per scongiurare il rischio di eventuali buste paga false, questo documento – da consegnare in originale – ripercorre praticamente tutta la storia del lavoratore nell’ultima azienda. Dalla data di assunzione alla qualifica professionale e persino sulle trattenute e i pignoramenti.
Non possono mancare il CUD e la copia degli estratti contributivi dell’INPS. A questo punto, l’ente erogatore avvia la pratica per ottenere la delibera di finanziamento, che verrò poi notificata al datore di lavoro.
Qualora dovesse essere tutto ok, la delibera viene regolarmente approvata e si è quindi quasi certi che la pratica per la cessione del quinto con acconto immediato sia andata a buon fine.
Abbiamo detto “quasi” perché c’è la possibilità che ti viene accettato l’acconto ma rigettata la pratica. In questo caso, dovrai restituire, a rate, l’anticipo che ti è stato dato. È un’ipotesi remota ma, comunque, l’abbiamo segnalata per farti avere il quadro completo su tutta questa tematica.